Si nasce, si vive, si studia, si lavora, si parla, si ascolta, si gioca, si guarda, si gioisce, si soffre si partecipa o semplicemente si assiste. Poi ognuno memorizza, elabora e racconta esperienze reali o immaginarie a modo suo.
Fingiamo sempre, molto o poco, quando parliamo di noi.
Soprattutto i poeti, come confessa Fernando Pessoa:
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i dure che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.
Ognuno fa della sua vita un’opera d’immaginazione e talvolta, se si impegna, un’opera letteraria.
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