Alla libreria Pagina 27 di Cesenatico tensioni metafisiche ed escatologiche con la poesia di Davide Monda
Mercoledì 23 luglio alle ore 20.30 alla Libreria Pagina 27 (via Fiorentini 27) di Cesenatico (FC), un libero dialogo sul libro “Actus Tragicus. Complessi affetti e misere tregende” del poeta bolognese Davide Monda. A disquisire con l’autore, già fondatore insieme a Roberto Roversi e a Ezio Raimondi della collana “Smalti e Cammei”, un vero e proprio serraglio letterario fiore all’occhiello della casa editrice Persiani, ci saranno Mauro Conti e Pierluigi Tombetti.
Conti e Monda si possono definire assidui frequentatori dei convivi poetici romagnoli: si è visto in passato un loro confronto a riguardo del “Bestiario. Ritratti veri di persone false” (Persiani 2013) di Federico Cinti. Non c’è due senza tre: Pierluigi Tombetti, uno dei massimi studiosi del nucleo religioso nazista, affiancherà la sua sapienza “spirituale” nell’analizzare in profondità un libro, quello di Davide Monda, che Roberto Roversi, autore dell’annotazione in apertura al testo, definisce un «adagio». Il titolo, “Actus Tragicus”, richiama infatti la Cantata 106 di Bach: la ricorrenza del numero 6, per Sant’Agostino il numero “perfetto”, si richiama alla perfezione della partitura musicale, una sorta di architettura preimpostata che vuole fornire al lettore una sorta di “guida” nei meandri dell’anima, delle vere e proprie istruzioni per l’uso da usare nella metafisica della quotidianità.
Il libro
Facendo propria la sapienza lucreziana per cui la medicina amara porta salute, Davide Monda, uomo dai modi umili e dalla nobilissima cortesia, in qualità di «medico dell’anima» somministra a chi voglia avventurarsi nei dedali del suo “palazzo” poetico alcuni spunti di riflessione: amore, morte e i temi profondi della spiritualità si intersecano in una trama di saperi, conoscenze e ricerche che nascondono velleità letterarie da vere e proprie fiabe colte. È un percorso in ascesa, alla conquista della «poesia vera»: Monda dipana la matassa del gomitolo in metafore ardite senza perdere di vista i concetti di base e le tensioni metafisiche ed escatologiche di fondo. Come dice Roversi nell’annotazione iniziale, sembra di avere di fronte «mille richiami crudeli e mille silenzi di pietra» che agiscono contemporaneamente sulla ragione e sul sentimento come la visione di una foresta dai mille alberi le cui foglie stormiscono senza distrarre, in una sorta di estasi del mistico che si fa verbo. Al lettore non resta altro che affidarsi allo scandaglio «unghiuto» della poesia di Monda e lasciarsi trascinare come se fosse preda di un volo notturno sulle ali di un pipistrello.
L’autore
Davide Monda ricerca e insegna da oltre vent’anni nell’Ateneo petroniano. Sempre a Bologna, è professore di Filosofia, Storia e Cittadinanza europea – nonché vicepreside – presso il Liceo classico “Alessandro Manzoni”, bibliotecario del Collegio dei Fiamminghi “Jean Jacobs” e della Fondazione “Elide Malavasi”; è inoltre editor – per i classici – di Rusconi e Barbèra, e dirige collane perlopiù filologiche presso altre case editrici. Insieme con Roberto Roversi, ha fondato – dieci anni or sono – la rivista “Bibliomanie. Ricerca umanistica e orientamento bibliografico” (www.bibliomanie.it). Giurista, francesista e comparatista, è autore di volumi e saggi sulla civiltà letteraria d’Europa dal Rinascimento al Novecento, e ha curato scientificamente diversi classici. Modesto emblema del suo travaglio poetico, tanto copioso quanto (deliberatamente) occultato, è La spina dentro l’anima (Cesena, 2008).
La presente vale come invito.
Camilla Bottin
Ufficio Stampa Persiani Editore