Questi pensieri sono per i non credenti. Per coloro che, in assenza della fede, reggono il mondo con il coraggio che giunge da una oscura credenza nell’uomo e nella sua capacità di agire per qualcosa di grande. La loro audacia è per certi aspetti superiore a quella dei credenti.Questi pensieri sono anche per i credenti. Per coloro che reggono il mondo con la fede, con la preghiera e l’azione orientata al futuro. Per essi la fede è un’invisibile rete che tiene in correlazione fondamentale le cose.
Credenti e non credenti non sono nemici. Sono sotto lo stesso cielo con diversa posizione mentale, ma in un medesimo ordine ontologico. Il loro problema è di trovare una strada comune, benché solcata da differenti sentieri, per riconoscere quell’ordine. In questa ricerca i non credenti sono amati dai credenti, perché rappresentano quella parte nascosta in cui ogni uomo di fede conserva gelosamente la sua necessaria riserva di miscredenza. La fondazione del mondo non risiede solamente dietro le impenetrabili cortine cosmologiche, che rappresentano la meta della ricerca scientifica. La fondazione del mondo è, infatti, un postulato dell’esistenza che costruisce la propria biografia con l’azione e la contemplazione, poiché combatte ogni momento contro le minacce e le paure cosmologiche. Diceva Platone: “Siamo come delle sentinelle e non possiamo esimerci da questo impegno né lasciare il posto”(Fedone 62b). Il primo comandamento è la trama nascosta che accomuna tutti coloro che, credenti o non credenti, sentono la spinta incontenibile a costruire il mondo.
Primo comandamento
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