E’ il secondo libro della collana “Quaderni Asolani” dove troviamo gli interventi di Diego Frigoli, Mara Breno, Alessandra Bracci, Milena Porcari, Raffaele Toson, Maria Pusceddu.
Gli studi sull’immaginario hanno sempre oscillato fra due posizioni estreme: quella di considerarlo come un “luogo” psichico dominato da una logica riduttiva dove il linguaggio specifico risponde a criteri deterministici, e la posizione opposta, secondo la quale le immagini simboliche fanno riferimento al rapporto con gli archetipi.
L’ermeneutica ecobiopsicologica si situa in uno spazio nuovo, intermedio, che cerca di conciliare gli aspetti degli istinti corporei e le immagini corrispondenti di tipo psichico.
L’immaginario che ne emerge è assai simile a quello degli alchimisti, dove non c’è separazione fra la dimensione corporea della “materia prima” e gli aspetti più “sottili” delle immagini psicologiche.
La rivisitazione del grande lavoro di Gaston Bachelard e del suo metodo di studio dei quattro elementi – Terra, Acqua, Aria, Fuoco – condotta secondo il metodo ecobiopsicologico ci permette di esplorare più a fondo la totipotenzialità della funzione archetipica, con il vantaggio di integrare nella psiche anche gli aspetti della materia, come necessità indispensabile all’equilibrio psicosomatico della nostra soggettività.