In una situazione straordinaria tre fratelli, Violante, Ludovico e Santiago, sono costretti ad allontanarsi dal proprio paese e dai propri genitori per raggiungere una non meglio conosciuta zia abruzzese.
Un’epidemia senza precedenti ha colpito la loro città e i genitori, medici ricercatori, sono impegnati per debellarla. Iniziano così un viaggio che presto si trasforma in avventura quando, ormai giunti a destinazione, i tre sono costretti a proseguire a piedi. Il sentiero su cui i tre fratelli si incamminano è quello della Valle dell’Inverno, e proprio qui appaiono i primi segni dell’esperienza fantastica che si apprestano ad affrontare.
Metafore e richiami letterari fanno da cornice a questa sfida della fantasia che porta a riflettere sulla fiducia che riponiamo nelle giovani generazioni.
Non fecero in tempo nemmeno a scartare il tovagliolino che avvolgeva le loro piadine che un piccolo essere rotondo, simile ad una palla di pelo appena uscita da un bagno nell’ammorbidente, di cui non si scorgevano né gli occhi, né il naso o le orecchie, né la bocca o le zampe, li vide e andò loro incontro urlando: “Cosa ci fate qui? È pericoloso, è pericoloso, presto venite con me…”