Cesare Montanari, direttore generale di una delle banche più importanti del Paese, uomo di bassa statura, di aspetto sgradevole e complessato dal suo fisico, cerca il suo riscatto nel potere, ottenuto per mezzo di una catena di intrighi, azioni immorali e torbide situazioni, tra cui un matrimonio di interesse. Consumato dal suo delirio di onnipotenza, non ama nessuno e nessuno lo ama. La sua è una vita in cui gli unici momenti di felicità sono strettamente legati alle sofferenze che infligge alle persone che perseguita, portandoli alla disperazione e spingendoli anche all’atto estremo del suicidio. Potere e dolore: solo questo dà senso alla sua altrimenti insopportabile esistenza. Fra le sue vittime anche la moglie Mara e il figlio Luca, che troverà nella campagna il suo rifugio iperbarico. Qui natura e passione per il sapere, ricercato nella lettura, diventano il cibo da contrapporre alla mancanza d’amore e alla malattia senza scampo della sua famiglia. Mara, al contrario, fuggirà dalla legge spietata del marito solo togliendosi la vita. Dopo una serie di suicidi, arriverà anche l’ultimo, quello di Alberto. Giusy, sua moglie, intenta l’ennesima causa contro Cesare Montanari per istigazione al suicidio. Questa sarà però diversa dalle altre ed avrà un esito finale del tutto inatteso, così come è inatteso il finale del romanzo.