IL MULINO DIMENTICATO – Fin dal XII secolo Bologna necessitava di canali per convogliare le acque dei due fiumi Reno e Savena verso il proprio centro, tramite le Chiuse di S. Ruffillo e di Casalecchio. L’abbondanza alimentare rese possibile la nascita della docta e crassa città, pullulante di molteplici attività artigianali e commerciali: il rilancio economico fece di Bologna un importante centro italiano ed europeo. Il neonato Canale di Savena divenne così un’arteria vitale per opifici, mulini, gualchiere, orti, frutteti e tante altre attività, permettendo il funzionamento, nel tempo, di circa 30 mulini da grano. Fra questi il Molino Parisio, ultimo a terminare la propria attività poco dopo il 1980, è uno dei simboli del patrimonio industriale della Città e tutt’ora rappresenta fisicamente lo spartiacque fra i quartieri S. Stefano e Savena. Nella zona circostante si percepisce ancora, infatti, la sua dignitosa e singolare presenza, pregna di eventi, anche recenti, di cui molti abitanti sono testimoni. Il libro è una “passeggiata” nella storia di Bologna, attraverso le fonti primarie e gli Archivi cittadini.
Dunque, allo scopo di svelare e chiarire i dubbi, i “si dice”, i “probabilmente”, incontrando diversi personaggi legati alla nostra città e non solo, torniamo inaspettatamente molto indietro nel passato, presso un certo mulino ormai dimenticato nel tempo…
Il Mulino Dimenticato
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