Bologna sotterranea custode di memorie dimenticate
Un viaggio nel passato attraverso immagini inedite, testimonianze e misteri
Quanto pensiamo di conoscere la storia della nostra città e quanto spesso camminiamo indisturbati sui luoghi di memorie senza rendercene conto? Posiamo i piedi e calpestiamo la storia, letteralmente. Siamo abituati a vivere la città alla luce del sole, in superficie, ne ammiriamo le architetture, la vita mondana e i colori. Ma ci chiediamo mai cosa si nasconde nel sotterraneo? Dove la luce non arriva, l’umidità si impadronisce dei muri, il silenzio domina e dove sono nascosti i segreti del passato che non hanno ancora avuto modo di spalancare le porte al mondo esterno.
Sotto la città di Bologna sono presenti numerose opere di costruzione dei canali artificiali che avevano il compito in passato di sopperire alle necessità della vita cittadina. L’Aposa, il principale corso d’acqua presente nel territorio nei tempi medievali, non era più sufficiente da solo per venire incontro alle esigenze della città che si espandeva rapidamente. Così si decise di costruire dei canali derivanti dalle acque del Reno a ovest e del Savena a est che inizialmente erano visibili anche in superficie ma col tempo sono state occultate rivestendole di un alone di mistero.
Questa ragnatela sotterranea di canali è stata di vitale importanza nel corso della Seconda Guerra Mondiale in quanto fu impiegata per la costituzione di rifugi antiaerei di fortuna e ripari. Oltre ai canali erano presenti bunker, ricoveri e altre numerose strutture di protezione dislocate per la città. Alcuni di questi luoghi erano stati arrangiati grazie alle strutture preesistenti, altri costruiti ad hoc, altri ancora erano un tentativo di rafforzare strutture precedentemente inadatte ad un rifugio. Si formò una vera e propria città parallela sotterranea, come riportato in Aposa Segreto «Chi non ha vissuto o almeno sostato in questi abitatissimi luoghi non può farsi un’idea di ciò che vi accade. In certi rifugi le varie gallerie sono state battezzate col nome delle più note vie cittadine, tanto da rendere più pratica la occulta topografia».
Aposa segreto vi farà immergere nel passato grazie al suo racconto e le numerose immagini e documenti di archivio di cui molti inediti. In questo saggio fotografico conoscerete i luoghi dei rifugi, la segnaletica tutt’ora visibile in alcuni punti della città, porte e entrate segrete oggi protette dalla vegetazione o dalle mura, leggerete storie di persone che hanno addobbato quei canali sotterranei come un salotto di casa e non ne vollero più uscire terrificati da ciò che potrebbero trovare in superficie, riuscirete ad immaginare quelle tetre gallerie e rifugi colmi di persone riunite nella speranza di salvarsi e udirete il boato delle esplosioni delle bombe in superficie.
Gli autori Massimo Brunelli appassionato conoscitore, ricercatore e fotografo della Bologna sotterranea e Francisco Giordano architetto che opera sopratutto nel campo del recupero di edifici storici, del restauro conservativo dei complessi monumentali e delle ristrutturazioni, hanno ispezionato la città per ricostruire nel dettaglio e portare alla luce nuovi fatti di questa parte della storia e riesumare quei luoghi e quelle storie che fino ad ora non avevano avuto la possibilità di farsi ascoltare. Ancora oggi non si conoscono tutti i dettagli della mappatura e del censimento dei rifugi anticrollo superstiti. Nel periodo post bellico molti dati sono andati perduti, di altre strutture sappiamo che vennero convertite a nuovo uso come depositi, magazzini e molto altro.
Aposa Segreto è una lettura per gli appassionati di storia e per chi vuole conoscere anche i lati più oscuri e velati della sua città, chissà magari nelle cantine dei vostri condomini, ristoranti o pub preferiti, il parco dal quale passate quotidianamente o il ponte che vi capita di attraversare inizierete a scorgere segnali slavati dal tempo, porte serrate verso un mondo sotterraneo e echi dei fantasmi del passato che aspettano di essere ascoltati. Il libro è disponibile in libreria e in edicola con il quotidiano Il Resto del Carlino, sarà la vostra guida per comprendere il passato e esplorare il sottosuolo.
Marlena Walkiewicz