Bologna si veste di astronomia
Un’unione di scienza, filosofia, arte e geografia nella cultura astronomica dell’antica Felsina-Bononia
Bologna Astronomica di Fabrizio Bònoli
Sapevate che [nientepopodimeno?] Galileo Galilei ha concorso per ottenere una cattedra presso l’antica e prestigiosa Alma Mater Studiorum? E che ha avuto come allievo proprio il polacco Niklas Koppernigk, latinamente conosciuto come Niccolò Copernico? E che le Torri degli Asinelli erano il luogo preferito dagli studiosi per svolgere importanti esperimenti scientifici? Vi siete mai accorti che dall’Archiginnasio si entra e si esce dalla stessa e unica porta? Sapevate che l’attuale ospedale Rizzoli in passato era un importante convento della città?
Desiderate sapere com’è nato il primo parafulmine bolognese? Ma soprattutto, pensate davvero di conoscere per intero la “dotta” città? Se volete dare una risposta a questi interrogativi la soluzione è immergervi nella piacevole lettura di Bologna Astronomica, con la quale, citando le parole di Riccòmini, «ci si può aggirare, […] per varie parti della città» e grazie alla quale, anche se seduti sul proprio divano, vi sembrerà di stare passeggiando, col naso all’insù, nelle vie e nelle piazze principali, poi nei vicoli più stretti, fino ad arrivare alla romantica piazza Santo Stefano, ammirando il complesso delle Sette Chiese e contemplando il ricco patrimonio di conoscenze e immagini di un passato in cui l’astronomia era la normalità del vivere quotidiano.
Adesso disponibile, in libreria, online e in edicola con il quotidiano Il Resto del Carlino, il libro illustrato Bologna Astronomica, viaggio virtuale nel tempo letterario e scientifico bolognese firmato Fabrizio Bònoli (Professore di Storia della Cosmologia presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna).
Un compito di grande immaginazione e coinvolgimento per il lettore che fin dalle prime pagine si ritroverà improvvisamente cittadino di un contesto che oggi non esiste più ma che ha lasciato una grande testimonianza artistica e culturale di diversi periodi storici fatti di dame con ampi vestiti, che passeggiano sotto ai famosi portici, o di studenti che corrono frettolosamente per raggiungere le lezioni, nelle case private di autorevoli professori, o ancora di illustri personalità che sperimentano teorie e scrivono massime, in un quadro urbano senza traffico automobilistico, né inquinamento atmosferico.
Un’unione di scienza, filosofia, arte e geografia che ha lo scopo di svelarci i segreti più nascosti, le curiosità e gli aneddoti, spesso tralasciati nei tour turistici, della cultura astronomica dell’antica Bononia.
Una conoscenza legata all’astronomia che si allontana per un momento dalle nozioni prettamente scientifiche scritte sui libri, per essere cercata nella pittura, nell’arte e nel tempo passato di Bologna.
Ma cosa lega Bologna all’astronomia? Un filo sottilissimo composto da opere d’arte, tradizioni, eventi e personaggi storici del mondo della scienza e degli astri cucito tra gli edifici, le pitture, gli affreschi, i libri, le sale, i pavimenti, i palazzi e le numerosi torri del tessuto urbano della città di Piazza Grande.
Il compito di aprire la strada di questo lungo e interessante viaggio urbano Bònoli lo affida a una stretta amicizia, ovvero Eugenio Riccòmini che nella sua gentil prefazione ci ricorda che l’autore «sfogliando questa strana e assai godibile sorta di guida civica ci conduce a scoprire i non pochi luoghi che hanno a che fare con le stelle che ci sovrastano, che la notte della città ha quasi fatto scomparire con i suoi lampioni, i suoi fari, lo sfolgorare delle sue luci.»
Negli speciali e unici itinerari di Bologna Astronomica, impreziosito da immagini a colori di affreschi, pitture, statue e edifici un tempo rifugi di osservazioni scientifiche e astronomiche, la componente universitaria ricopre un ruolo fondamentale, soprattutto negli studi medici e scientifici, svolti nel teatro anatomico dell’Archiginnasio, pregni di bizzarre credenze legate agli astri cui la plausibilità un tempo era affidata alle ragioni dell’agire umano.
In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in cui il consumo e l’industria culturale sono state fortemente frenate da un’improvvisa pandemia globale, Fabrizio Bònoli ci regala, con semplicità, competenza e passione, una giornata fuori casa, paradossalmente stando in casa, e ci invita ad una presa di coscienza secondo la quale per acculturarsi non è sempre necessario acquistare un biglietto, se si ha la fortuna di vivere in città come Bologna, in grado di offrire una ricchezza culturale inestimabile a cielo aperto, pronta ad emozionarci molto e a raccontarci ancora tante storie.
Giunti al termine del nostro viaggio ci sentiremo arricchiti di nuove conoscenze astronomiche legate a Bologna imparando a guardarla con occhio pieno di fascino.
Una lettura per gli appassionati di astri, di arte e di storia ma anche per chi è innamorato di una delle città medievali più affascinanti di sempre.
Francesca A. Baldo