Alla scoperta della Torre Prendiparte di Bologna

Venerdì 20 settembre conferenza stampa e presentazione del nuovo libro di Matteo Giovanardi e Matilde Orsi

La “Coronata” per altezza è la seconda torre di Bologna. Le sue origini risalgono alla metà del XII secolo e remota è anche la discendenza della famiglia Prendiparte, il cui nome molto probabilmente è «nato in seguito allo schierarsi in modo netto dalla parte della fazione guelfa».

Il volume Alla scoperta della Torre Prendiparte di Bologna, edito da Persiani Editore, è scritto a quattro mani dall’attuale proprietario Matteo Giovanardi e dall’accompagnatrice turistica Matilde Orsi e contiene le fotografie di Marco Ravenna.

Verrà presentato per la prima volta venerdì 20 settembre, alle ore 18.30 presso l’IDSC Bologna – Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, con accesso riservato in Piazzetta Prendiparte.

Il libro

È un libro viaggio che racconta la storia secolare di una delle 24 torri sopravvissute della città felsinea, ma anche la vita di chi si è preso cura di lei e l’ha custodita. Giovanardi, infatti, racconta la propria storia, di suo padre e della sua famiglia come torrigiani e custodi di un bene storico.

Ma è anche un cammino attraverso i 12 piani della Torre, che permette di soffermarsi qui e là a scoprirne segreti vecchi e nuovi. Un saggio “atipico”, che unisce all’interno dei suoi tre capitoli Storia e storie. Matilde Orsi accompagna il lettore che diventa così spettatore di una “prima volta”: la prima salita di una neolaureata, un’ascesa resa suggestiva dallo stile di scrittura evocativo, personale e a tratti simbolico.

E soprattutto il libro evoca e tramanda l’esistenza secolare della “Coronata” che ancora oggi per fortuna è visitabile.

La Torre Prendiparte

Fu soprattutto dopo la fondazione dell’Università di Bologna nel 1088 che la città, già fervente, dovette accogliere sempre più cittadini, lavoratori, studenti e professori. La Cerchia dei Mille presto fu satura e «i nuovi arrivati furono costretti a ricercare soluzioni residenziali che racchiudessero in una struttura tante funzioni quali lo sfoggio di ricchezza, l’esibizione di potenza, la sicurezza e il prestigio», spiega Giovanardi nel secondo capitolo del libro. «La Torre permetteva allo stesso tempo di incutere timore, esibire e offrire ai “famigli” un rifugio assolutamente sicuro e dall’alto della quale poter controllare i movimenti delle fazioni nemiche e schermarsi all’interno di possenti mura inattaccabili […] Nasce così un vero e proprio sistema di torri che costellano la Città, suddivise fra case-torri abitate e torri gentilizie o consortili. I due gruppi avversi che andarono formandosi presero il nome di Geremei e Lambertazzi, rispettivamente di parte guelfa e ghibellina».

La Torre nel corso degli anni ebbe più vite: fu un carcere nel 1700, poi nell’Ottocento passò nelle mani del Demanio Regio prima e dello Stato poi. Negli anni si sono succedute numerose compravendite che il libro riporta dettagliatamente.

Conferenza stampa e presentazione

Prima della presentazione del volume, venerdì 20 settembre ci sarà una conferenza stampa alle ore 17.30 presso l’IDSC Bologna – Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, con accesso riservato in Piazzetta Prendiparte.

Poi a seguire, alle ore 18.30 la presentazione dove oltre agli autori interverranno: Paolo Emilio Persiani (editore) e Matteo Belli (attore e regista teatrale bolognese).