«Ricreai pertanto, a modo mio, un antico quadro a nome La calunnia di Apelle, in cui si legge controluce la mia storia e in fin la Verità appariva nuda, e teneva le sembianze dell’amata Simonetta del par di Aura…».
Chi ha ucciso il figlio di papa Borgia? Chi congiurò contro i Medici? Chi invece contro Oddantonio Montefeltro? Chi è quella piccola figura di spalle nei Trionfi di Piero della Francesca? Quale il testamento di Raffaello Sanzio? Quale il mistero della morte del “Divin Pittore”?
Partendo da Urbino e attraversando l’Italia e secoli di storia fino ai giorni nostri, conosceremo le vicende della dinastia dei Montefeltro attraverso documenti emersi durante alcuni scavi e scopriremo i significati nascosti di molte opere d’arte dell’epoca e delle architetture di alcune delle più belle città d’Italia, come Urbino, Roma e Firenze.
Un grande affresco storico del Rinascimento, pieno di bellezza ma anche di atrocità e abusi da “vietato ai minori”, che si intreccia con la romanzata vita di una Aura così somigliante a Simonetta, la famosa modella di Botticelli, da essere confusa con lei. A volte descritto come un saggio, a tratti narrato attraverso il linguaggio dell’epoca, il libro cela richiami a grandi scrittori ai quali rende omaggio: «Che mai diceva il querulo aquilone che muggìa nelle forre e fra le grotte?».
La calunnia di Apelle non è solo un romanzo storico, ma anche e soprattutto un’analisi delle debolezze umane non specchio di un certo tempo bensì di ogni tempo, che consente di confermare quanto accertabile quotidianamente: che centinaia, migliaia di anni, non sono stati sufficienti per migliorare la natura degli uomini.